Nati nel 1960: ecco come si andrà in pensione dal 2023 al 2032

Nati nel 1960: ecco come si andrà in pensione dal 2023 al 2032

Se si tiene conto degli ultimi dati Istat circa la durata media della vita degli italiani, per qualche anno i requisiti di accesso alla pensione dovrebbero rimanere praticamente inalterati. Il condizionale è d’obbligo, vista la situazione paurosa del debito pubblico e la congiuntura internazionale (Covid, guerra, rialzo dei tassi, aumento del prezzo dell’energia, aumento dell’inflazione e così via: mai sentito parlare di “tempesta perfetta”?).

Diciamo che per il momento per i nati dal 1960 in poi i dubbi circa la pensione di vecchiaia (quella che ti danno quando raggiungi una certa età, con un minimo di versamenti) sono parecchi e riguardano, guarda un po’, proprio l’età pensionabile, che oggi è fissata a 67 anni.

Nati nel 1960: ecco come si andrà in pensione dal 2023 al 2032

Un caso tipico può essere quello di un lavoratore nato nel 1963 e con all’attivo (si fa per dire) circa 22 anni di contributi. A che età potrebbe andare in pensione questa persona?

La pensione di vecchiaia a 67 anni oggi, ma poi?

Potremmo definirla la domanda delle cento pistole: si tratta di persone ancora giovani per la pensione ma che in futuro potrebbero avere dei problemi a lasciare il mondo del lavoro. Soprattutto se la politica non avrà la lungimiranza, il coraggio e l’incoscienza di intervenire sulla materia con una riforma vera e profonda del sistema.

Dalla riforma Fornero sono stati introdotti tre scatti dell’età pensionabile. Nel giro di pochi anni l’età per starsene a casa è salita da 66 a 67 anni. Tre decreti hanno aumentato di un anno i requisiti pensionistici. Con la Fornero il primo gennaio 2013, il primo gennaio 2016 e il primo gennaio 2019, ovvero ogni tre anni, si è passati da 66 anni di età pensionabile ai 67. Questa è la regola ancora oggi in vigore.

Insomma, molti si sono visti sfuggire l’agognata meta proprio quando pensavano di poterla afferrare con un piccolo sforzo ancora. Niente da fare.

In sintesi: fino al 2026 requisiti bloccati e pensione di vecchiaia a 67 anni

Fino al 2026 i requisiti sono bloccati a sono quelli visti sopra. Oggi è possibile andare in pensione a 67 anni col trattamento di vecchiaia. Ovviamente ci vogliono almeno vent’anni di contributi versati.

Bisogna avere 42 anni e 10 mesi di età per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di età per le donne per le pensioni anticipate ordinarie. Si tratta di pensioni scollegate dall’età anagrafica del lavoratore.

C’è poi anche la quota 41 per i precoci, ma solo se hanno fatto il loro primo versamento di contributi  prima dei 19 anni di età. Per chi non ha contributi versati prima del 1996, c’è la pensione anticipata contributiva che si ottiene con 64 anni di età e 20 anni di contributi versati. Tutti questi requisiti sono al momento “congelati” fino al 2026.

Dal 2027 si dovrebbe tornare a salire per i requisiti minimi delle pensioni.

Insomma, è il caso di dire “chi vivrà, vedrà”, toccando legno, ferro e tutto quello che vi pare…

In ogni caso sappiate che la pensione di vecchiaia contributiva dovrebbe arrivare non prima dei 72 anni di età. Evviva!

 

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