Massima attenzione alle nuove tipologie di truffa. Oltre ai messaggi ora anche via chiamata
Oggigiorno i tentativi di truffa ai danni dei correntisti bancari sono purtroppo moneta corrente. Avvengono con telefonate, email, SMS. Qui sotto ti parliamo dell’ultima novità in questo campo sempre fiorente di iniziative.
Massima attenzione alle nuove tipologie di truffa. Oltre ai messaggi ora anche via chiamata
“Ciao, stiamo registrando frequenti tentativi di frode mirati a ottenere i codici personali dei nostri clienti. Frodatori sempre più specializzati utilizzando email e SMS che potrebbero sembrare inviati da ING, cattureranno la tua attenzione chiedendoti urgentemente di accedere alla tua Area Riservata e, una volta in possesso dei tuoi codici, potranno disporre del tuo conto”.
È questo il messaggio che alcuni clienti del gruppo bancario olandese (Internationale Nederlanden Groep) stanno ricevendo in questi giorni. Il messaggio contiene alcune dritte su come non cadere in trappola.
Phishing, la truffa più diffusa sulla rete
ING avverte i suoi clienti della possibile truffa che avviene sia tramite SMS che per telefono. L’avviso del gruppo olandese fa riferimento in particolare al cosiddetto phishing.
Come da definizione ex Wikipedia, «il phishing è un tipo di truffa effettuata su Internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale».
Insomma, la classica truffa che esiste da che mondo è mondo, ma trasposta sull’Internet.
Messaggi sospetti
Più in concreto consiste nell’invio di messaggi (ultimamente anche vere e proprie telefonate) che si può supporre in buona fede provenienti da banche, enti previdenziali, società di carte di credito, Poste italiane e così via. Talvolta con la scusa di un problema di registrazione o di altro tipo, i delinquenti informatici chiedono di fornire i dati di accesso. Spesso anche di cliccare su un link per attivare una procedura.
Malgrado i continui e ripetuti avvertimenti (“Mai cliccare su link sospetti”), non sono poche le persone che tutti i giorni cadono nella trappola, soprattutto le più anziane e meno avvezze alle malizie della rete.
Ma c’è da dire che a volte è davvero facile cadere nella rete, perché i messaggi sono davvero molto credibili e simili all’originale. Solo un occhio attento e allenato può scorgere le differenze e indurci a scansare la minaccia.
Come possiamo difenderci
La prima cosa da ricordare – sempre – è che, di regola, se la nostra banca, o a maggior ragione un ente pubblico, vuole mettersi in contatto con noi in maniera ufficiale, non lo farà mai attraverso una telefonata o una e-mail, ma sempre per lettera.
Se ricevete messaggi diversi dalla vecchia carta da lettere, la cosa deve subito mettervi sull’avviso. Potrebbe anche accadere, certo, che la vostra filiale vi chiami al telefono, ma in quel caso vi chiederanno di presentarvi fisicamente allo sportello, il che ovviamente esclude che ci si trovi davanti a un tentativo di phishing.
Mai cliccare su link sospetti
E comunque, anche se aprite una email apparentemente “legittima”, mai e poi mai cliccare su eventuali link. Nel sospetto, chiudete la posta e contattate la banca al numero genuino che vi avranno dato quando avete aperto il conto.
Una truffa via telefono, va detto, può essere più difficile da evitare. Un gentile operatore telefona per informare su un tentativo di frode sulla carta, per un problema tecnico oppure per presunte operazioni sospette. Anche in questo caso: mai dare il numero della carta o qualsiasi altra informazione di accesso al conto tramite telefono.
E nel dubbio, non rispondete mai alla chiamata dicendo “Sì?”. Meglio “No” o “Pronto”, perché non si sa mai…