La classifica dei migliori vini italiani secondo il noto portale di Enologia
Il noto portale inglese di esperti in enologia “Wine Lister” ha stilato la classifica dei migliori vini italiani, considerati un must da avere in tavola o da regalare agli amici. Il complesso algoritmo impiegato da Wine Lister si basa su valori aggiornati nei propri database, che tengono conto di numerosi fattori, quali il valore stimato, la qualità e l’annata. Andiamo a scoprire insieme la classifica!
La classifica dei migliori vini italiani secondo il noto portale di Enologia
La lista dei migliori vini da acquistare
Al primo posto assoluto della classifica WL Must Buy del noto portale, si colloca a quota 100 punti l’Alceo 2013 di Castello dei Rampolla.
Un po’ più sotto, con un punteggio di 99 punti il Flaccianiello della Pieve 2015 di Fontodi.
Dopo il primo ed il secondo posto, dove i due vini si contendono in solitaria i risultati, già a quota 98 punti, nella classifica di Wine Lister si piazzano svariati vini – a riprova della qualità delle produzioni del bel paese, tra questi ne citiamo alcuni, come l’Apparita 2013 di Castello di Ama, il Barolo Rocche di Castiglione 2014 di Vietti, il Percarlo 2013 e 2015 di San Giusto a Rentennano ed il Masseto 2007 della Tenuta dell’omonima Tenuta Masseto.
Numerosi altri vini sono stati aggiunti ancora alla lista sotto questo punteggio, e sono consultabili sul portale Wine Lister, che aggiorna ciclicamente la chart.
Mentre, un gradino ancora più in giù – parliamo di 97 punti complessivi – tra i brand presenti sotto questo punteggio, figurano: il Barbaresco Sorì San Lorenzo 2014, il Barolo Ciabot Mentin 2007, il Barolo Gavarini Chiniera 2008 di Elio Grasso, l’Amarone della Valpolicella 2008 di Romano dal Forno, il Cepparello 2016 di Isole e Olena, il Sangiovese 2009 di Case Basse di Gianfranco Soldera, il Barbaresco Pajè Vecchie Viti 2013 di Roagna.
Come per il punteggio di 98 punti, anche il 4° posto – cioè 97 punti complessivi – racchiude numerosi marchi che possono fregiarsi di questo punteggio.
A voi la parola, anzi il calice!