La classifica dei cartoni animati giapponesi più belli degli anni 60 e 70. Vere e proprie opere d’arte
I cartoni animati giapponesi conquistarono lo schermo della televisione italiana, prima che iniziassero a produrre i cartoni animati americani stupidi e demenziali.
I cartoni animati degli anni ‘70 sono prima sbarcati sulla Rai e in seguito su Mediaset e le emittenti locali, sono delle vere e proprie pietre miliari, i capostipiti del genere dell’animazione come le maghette, robot, gli spokon e gli shojo.
Qui di seguito stileremo una lista dei cartoni animati giapponesi più amati e più in voga negli anni ‘70.
La classifica dei cartoni animati giapponesi più belli degli anni 60 e 70. Vere e proprie opere d’arte
Troviamo:
1) La Principessa Zaffiro del 1965, era una principessa coraggiosa nell’uso della spada, che era costretta a non rivelare la propria natura femminile, è una favola con mostri, angeli e diavoli;
2) Sally la maga del 1966 era la principessa di un mondo magico, nonché capostipite delle maghette e cioè delle bambine adolescenti che in giapponese vengono denominate “maho shojo”;
3) Fantaman del 1967 era un supereroe con lo scheletro volante dorato che era invincibile e che picchiava gli avversari con uno scettro, presentandosi con una risata molto rimbombante;
4) Sasuke il piccolo Ninja nel 1968 che è un ninja piccolino equipaggiato con pugnali e stellette, con un padre che è un severissimo samurai. Perseguitato da stregoni, ragazzine invidiose e dai tirapiedi di Hanzo (famoso spadaccino);
5) Mimì e la nazionale di pallavolo del 1969, lei è la principessa degli allenamenti a livello femminile, degli allenamenti faticosi, e campionessa di pallavolo. Insieme alla sua squadra scolastica vincono le Olimpiadi sfidando i teppisti e la morte;
6) L’uomo Tigre del 1969, Naoto Date presenta un volto da bambino con il corpo gigantesco come Master Blaster, è stato addestrato molto duramente dalla Tana Delle Tigri ed è così diventato un combattente imbattibile e forte;
7) Le Avventure di Lupin III del 1971/1977, il famoso nipote del ladro francese;
8) Mazinga Z del 1972 e il Grande Mazinger del 1974;
9) Doraemon del 1973 e 1979;
10) Heidi del 1974;
11) Bia la sfida della magia del 1974;
12) Barbapapà del 1974;
13) L’Ape Maia del 1975;
14) Jeeg Robot D’Acciaio del 1975;
15) Candy Candy del 1976.
La lista sarebbe infinita dei cartoni giapponesi che sono passati alla storia e che ci hanno lasciato un bel ricordo, rivederli non passerà mai di moda, proprio per la cura messa nei dettagli da parte dei loro creatori giapponesi, fautori di vere e proprie opere d’arte.