Investire in Buoni del Tesoro Poliennali: cedole, prezzi e rischi da evitare
Investire in Buoni del Tesoro Poliennali è un ottimo modo per conciliare la difesa del capitale risparmiato in presenza di un tasso di inflazione che viaggia velocemente? Ai tempi della spirale inflattiva investire in buoni del tesoro poliennali è la migliore soluzione per proteggere il capitale accumulato? In fin dei conti, sono le stime a parlare chiaro.
A livello mondiale, secondo l’indice di Bofa Merrill Lych la performance di un paniere diversificato di titoli obbligazionari ha subito una perdita di oltre venti punti percentuali. Questa perdita è piuttosto accentuata nel caso di buoni del tesoro poliennali con scadenza pari a dieci e trenta anni. Sulle emissioni dei buoni del tesoro poliennali le perdite sono state pari a sedici punti percentuali a gennaio.
Investire in Buoni del Tesoro Poliennali: cedole, prezzi e rischi da evitare
Investire in buoni del tesoro poliennali (BTP): a quanto ammonta la perdita?
Chi ha investito diecimila euro sottoscrivendo un buono del tesoro poliennale con scadenza ad aprile 2031 e volesse rivenderlo ai prezzi attuali, registrerebbe una perdita pari a 2.500 euro. Il buono del tesoro poliennale con rimborso al primo giugno 2032 e con cedola dell’uno % ha subito un crollo pari a 72,3 con una perdita che sfiora i trenta punti percentuali.
Valore notevolmente ridotto per il buono del tesoro poliennale con scadenza fissata per settembre 2052 e cedola a poco più di due punti percentuali. La sua quotazione è precipitata a 60,3. Il valore dei buoni del tesoro poliennali è dimezzato per i titoli che hanno una scadenza pari a 50 anni. Spesso le famiglie italiane preferiscono non detenere nel proprio portafoglio buoni del tesoro poliennali con scadenza pari a 30 e a 50 anni.
Investire in buoni del tesoro poliennali: si potrà recuperare le perdite subite?
Nel caso in cui ogni risparmiatore decida di mantenere nel proprio portafoglio i buoni del tesoro poliennali fino alla loro naturale scadenza non si incorrerà in alcun salasso. Pertanto, ogni sottoscrittore avrà la possibilità di vedersi rimborsato il capitale più una quota di interessi maturata.
Se il tasso di inflazione dovesse riabbassarsi a due punti percentuali, i rendimenti di mercato potrebbero diminuire ed il prezzo dei titoli potrebbe a sua volta risalire. Nel corso dei prossimi anni si può prevedere un recupero parziale delle perdite nel caso in cui la politica monetaria della BCE per il contenimento dell’inflazione avrà successo.