Hai vecchie 10 lire? Controllale, se hanno questi requisiti valgono migliaia di euro
Per i cultori italiani di numismatica la lira ha un grande valore non solo economico (talvolta), ma anche affettivo. Dichiarata fuori corso vent’anni fa con l’avvento dell’euro (l’anniversario esatto sarà il primo marzo 2022, perché per i primi due mesi del 2002 circolarono sia la lira che l’euro), è stata una delle nostre monete per più di due secoli, ovvero sia prima che dopo l’unificazione del Paese. Scopriamo tutti i dettagli di questa edizione che è valutata davvero molti soldi dagli esperti
Hai vecchie 10 lire? Controllale, se hanno questi requisiti valgono migliaia di euro
Quando si tratta di certi pezzi particolari, i collezionisti fanno a gara per accaparrarseli e spesso sono disposti a sborsare somme non proprio irrisorie.
Un esempio di moneta che aveva valore ancora prima dell’Unità è quella la 10 lire coniata dal Regno di Sardegna, poi adottata anche dal neonato Regno d’Italia nel 1861.
La 10 lire repubblicana
La 10 lire coniata sotto la Repubblica (1946-2002) ha visto due versioni. La prima, la Olivo, è molto rara e difficile da trovare, perché fu in circolazione per solo quattro anni, tra il 1946 e il 1950.
La seconda è più conosciuta e forse qualcuno dei lettori la potrà ancora ripescare in qualche cassetto o nelle tasche di una vecchia giacca. Si tratta della versione con la Spiga, una moneta circolata fino al 2001, ovvero fin quasi alla vigilia dell’avvento dell’euro.
Conosciuta anche sotto il nome di Pegaso, fu realizzata in Italma, una lega d’alluminio molto leggera. Per i collezionisti il sacro graal di questa particolare versione è un esemplare del 1947, perché in quell’anno ne furono tirati solo 12 mila pezzi.
Ora, una 10 lire Olivo del 1950, in buone condizioni, viene smerciata per così dire a quote popolari, 50 euro o giù di lì, ma quella uscita dalla zecca tre anni prima può quotare anche 4 mila euro.
Se per caso trovate qualcuna di queste 10 lire, occorre far caso alla data, perché anche quelle del 1946 possono avere prezzi interessanti: coniate in 100 mila pezzi, possono quotare fino a 700 euro, che rispetto al valore nominale non sono bruscolini.