Conti correnti dormienti: prestate attenzione, può costare caro

Conti correnti dormienti: prestate attenzione, può costare caro

Cosa succede se dimenticate di chiudere un conto corrente che non utilizzate più? La situazione può riservare brutte sorprese, soprattutto economiche. Scopriamo tutto all’interno dell’articolo 

Conti correnti dormienti: prestate attenzione, può costare caro

Aprire e gestire un conto corrente è un’operazione molto facile da fare, perché rispetto ad anni fa ora è molto più immediata ed intuitiva. I vari aspetti che sono andati a diffondere questo strumento economico sempre di più, senz’altro sono stati l’utilizzo dello smartphone e la sensibilizzazione all’uso dei pagamenti tracciati attuata tramite le politiche dei governi e dalle banche.

Il conto corrente è diventato un vero e proprio strumento finanziario ed economico molto importante, ma cosa può accadere se non viene chiuso?

Ricordiamo che il conto corrente già da svariati anni non porta più alcun costo di chiusura, e può venire disposta in qualsiasi momento; è stato specificato tramite il decreto Bersani 223/2006 sulla libera concorrenza che non consente alle banche di poter sviluppare delle commissioni di nessun genere alla chiusura dei conti correnti.

Ma, c’è un ma

 Ma ci saranno solo quelle che riguardano la gestione del conto, tipo canoni che possono venire richiesti dalla banca di appartenenza o saldo negativo. Ciò può consistere in un bel problema se un conto è stato lasciato lì inutilizzato senza alcun versamento. In base al periodo di inattività, vi troveremo accumulate le spese di gestione sotto forma di eventuale saldo negativo se sul conto non vi era presente denaro, e se non viene saldato il debito – che può ammontare anche a centinaia di euro, in base al periodo di inattività – la banca non disporrà alcuna chiusura.

Dopo aver saldato eventuali scompensi ed evasa correttamente la richiesta di chiusura, l’istituto di credito deve procedere a chiudere il conto entro un lasso di tempo di 12 giorni, in caso contrario incorrerebbe nel pagamento di multe relativamente esose che possono arrivare anche a 64.555€.

Come abbiamo già potuto vedere per i libretti postali dormienti dei quali abbiamo già parlato su Blowingpost, anche i conti che non hanno movimenti da più di 10 anni e che presentano un residuo di deposito sino a 100€ possono essere sottoposti a disposizione di chiusura previa comunicazione da parte dell’istituto di credito all’intestatario del conto.

Se un conto risulta essere normalmente attivo, bisogna pagare i normali costi di gestione, parliamo di eventuale imposta di bollo se si superano certe somme, e le altre spese di tenuta conto che dovranno essere pagate fino alla chiusura. La banca non ha diritto di addebitare altri costi se il conto non viene utilizzato – anche per un periodo di tempo relativamente lungo; di fondamentale importanza è che vi siano presenti le somme (in attivo chiaramente) per garantire l’adempimento a tutti gli oneri di gestione.

 

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