Consumare frutta secca fa bene, ma occhio ai risultati di questo test

Consumare frutta secca fa bene, ma occhio ai risultati di questo test

Consumare la frutta secca è salutare e contribuisce ad accelerare il metabolismo basale, ma in base alle analisi de “Il Salvagente”, è bene prestare attenzione al consumo dei pistacchi di questo brand commerciale.

Consumare frutta secca fa bene, ma occhio ai risultati di questo test

La frutta secca è deliziosa da consumare in ogni momento della giornata ed è ricca di sali minerali, proteine vegetali e vitamine. Oltre a deliziare le papille gustative, la frutta secca è un’ottima fonte di sostanze antiossidanti e cardioprotettive. Una recente ricerca svolta dal FoodLab del Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli ha messo in evidenza che alcune confezioni di pistacchi presentano micotossine. L’analisi è stata svolta su 37 pacchettini di anacardi, mandorle, pistacchi, mix di frutta secca e, nella maggior parte dei casi, la frutta secca commercializzata è quasi sempre priva di micotossine. Ecco a quali pistacchi bisogna prestare attenzione.

Frutta secca: i benefici per la salute umana

La frutta secca è stata a lungo utilizzata come fonte di vitamine e minerali che possono durare tutto l’anno. Esistono antiche testimonianze di culture persiane e arabe che apprezzavano le albicocche secche più di mille anni fa. I micronutrienti contenuti nella frutta secca contribuiscono ad apportare innumerevoli benefici per la salute del corpo umano. Le vitamine C e A prevengono e rallentano la progressione della cataratta. Il calcio contenuto nella frutta secca è essenziale per mantenere le ossa sane e per prevenire l’osteoporosi.

Occhio ai pistacchi di questa marca: sono pieni di aflatossina B2

I risultati di una recente ricerca svolta dal FoodLab del Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli hanno messo in evidenza su 37 pacchettini di frutta secca, l’unico prodotto a cui prestare massima attenzione sono i pistacchi Conad. I pistacchi di questo private label contengono tracce di aflatossina B2 a un livello tale (9,065 mcg/kg) da sfiorare il limite fissato dalla normativa vigente (10 mcg/kg). Si tratta di una micotossina nota per le proprietà genotossiche e cancerogene. Per questo, l’esposizione del consumatore finale all’aflatossina deve essere mantenuta quanto più bassa possibile.

I risultati sugli altri brand esaminati dal punto di vista tossicologico sono molto incoraggianti. Tuttavia, occorre prestare massima attenzione agli ingredienti aggiunti alla frutta secca: oli vegetali, sale e zucchero. Nei pacchetti di mix di frutta secca lo zucchero è presente in 45 grammi su 100 grammi di prodotto.

 

 

 

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