Caro carburante in concomitanza con le vacanze 2023: di chi è la colpa?
È estate e finalmente le tante agognate vacanze estive sono arrivate per moltissimi italiani; eppure il leitmotiv del caro-carburanti di queste vacanze 2023 sembra rovinare il clima di festa vissuto in questo periodo da molte famiglie, scopriamone di più all’interno dell’articolo di oggi.
Caro carburante in concomitanza con le vacanze 2023: di chi è la colpa?
Il caro carburanti – puntuale come sempre – annuncia la sua presenza nel periodo estivo così come in altri periodi sensibili dell’anno. Se è vero che a pensar male si fa peccato, dobbiamo dire che ci sarà capitato di non attribuire un comportamento proprio limpido ai lavoratori del settore, e chissà se a ragion veduta o meno.
Sappiamo benissimo che dopo lo scoppio delle tensioni in Europa i prezzi del carburante sono lievitati per un bel po’ di tempo; quindi si può dire che eravamo purtroppo già abituati a questa situazione di disagio per quanto riguarda i prezzi del carburante che ha appesantito non di poco il bilancio delle nostre famiglie, ma ora cosa sta succedendo veramente?
Caro carburante: le reazioni del Governo
Bisogna dire che ad inizio anno il Governo Meloni ha preteso dai gestori l’esposizione del cartello dei prezzi medi regionali così da fare un po’ di chiarezza nel momento più alto, quello in cui i prezzi fossero arrivati alle stelle prima del calo generale che viene ciclicamente applicato.
È successo che a ridosso delle vacanze il caro carburante è tornato a farsi sentire, e ad inizio settimana un litro di benzina costava mediamente €1,93 contro gli €1,84 dello scorso mese. Pochi Paesi si trovano in una situazione peggiore della nostra e sono in sequenza: Grecia, Francia, Finlandia e Danimarca. Naturalmente il solo aumento non dice niente se non relazionato al potere d’acquisto, allora in questo caso a pagare lo scotto maggiore siamo noi e i cugini greci.
Il caro carburante sarebbe dunque un effetto causato proprio dalle vacanze in sé, perché in questo periodo i consumi sono più alti e quindi anche il prezzo aumenta – e stiamo parlando dunque, questo per una semplice regola di causa ed effetto. Inoltre bisogna dire che un barile di greggio al momento nel quale stiamo scrivendo costa 86 dollari contro i 78 di un mese fa.
Quindi dobbiamo dire che effettivamente il prezzo è aumentato, e in più il dollaro ha guadagnato terreno rispetto all’euro. Quando succede così, gli automobilisti italiani non sono di certo contenti perché stanno acquistando greggio a prezzi più alti. Non dobbiamo poi dimenticare l’iva al 22 %; tutto si traduce in un rincaro di 6 centesimi al litro che porta ad un aumento di 9 centesimi in un mese, in più le pompe di benzina non si adeguano subito ma applicando piccole variazioni che sono sempre da considerare; quindi possiamo dire che gli aumenti di queste settimane sono senz’altro dovuti all’aumento del costo del greggio e se mai vero, in pochissima parte a mere speculazione in atto da parte dei gestori.