Buoni fruttiferi serie Q sottoscritti nel 1992: quanto valgono oggi? Incredibile
Buono fruttifero postale Serie Q sottoscritto nel 1992 per due milioni di lire: lo scorso anno è scaduto, oggi quanto vale? Ecco come calcolare il valore.
Può succedere di trovare in qualche cassetto qualche titolo fruttifero o libretto di risparmio postale dimenticato. Molti italiani ritrovano tali titoli fruttiferi sottoscritti da qualche parente, zio, genitore o nonno, ma quanto valgono in caso di rimborso? Inoltre, sorge il problema sulla prescrizione: il titolo è scaduto, posso ancora rivendicare il diritto a chiedere il rimborso? Scopriamolo.
Buoni fruttiferi serie Q sottoscritti nel 1992: quanto valgono oggi? Incredibile
Dall’anno 1875 il gruppo Poste Italiane offre la possibilità ai risparmiatori di sottoscrivere interessanti strumenti di gestione del risparmio postale: buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. Si tratta di strumenti sicuri e garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Molti risparmiatori detengono nel proprio portafoglio investimenti dopo anni e anni i titoli fruttiferi postali e si chiedono a quanto ammonterebbe oggi il loro valore. Come procedere al calcolo? Un risparmiatore ha ritrovato in un cassetto un buono fruttifero postale serie Q sottoscritto in data 16 giugno del 1992 per 2 milioni di lire. Quale valore ha il titolo fruttifero? Essendo scaduto lo scorso anno è possibile chiedere il rimborso? Scopriamolo.
Si tratta di un titolo fruttifero sottoscritto 31 anni fa con un deposito di 2 milioni di lire. Sul retro del buono fruttifero postale serie Q sono stampati i tassi d’interesse annuali che vengono corrisposti al detentore: per i primi anni è riconosciuto un tasso pari a 8 punti percentuali, dal sesto al decimo anno il tasso è pari al 9%, dall’undicesimo anno al quindicesimo anno il tasso di interesse riconosciuto è pari al 10,5%, dal sedicesimo al ventesimo anno il tasso di interesse riconosciuto è pari al 12% lordo. Sono trascorsi 31 anni dal giorno di emissione del buono fruttifero postale serie Q, dunque, a quanto ammonta il tasso di interesse corrisposto dal gruppo postale?
La normativa attuale prevede l’applicazione dello stesso tasso di interesse applicato tra il ventunesimo anno ed il trentesimo anno a quello applicato tra il sedicesimo ed il ventesimo anno. Il tasso d’interesse lordo sarebbe pari a 12 punti percentuali. Al netto il tasso di interesse applicato al buono fruttifero postale serie Q sarebbe pari al 10,5% nel caso di detenzione superiore al ventesimo anno. Bisogna poi tenere in considerazione del fatto che il gruppo postale applica l’imposta di bollo pari a 12,5 punti percentuali. Calcolando il montante finale il detentore del titolo fruttifero avrebbe diritto a riscuotere un valore pari a 13.200 euro. E’ una discreta somma tenendo conto del fatto che l’investimento iniziale è stato di due milioni di lire, ovvero circa 1.032 euro.
Buono fruttifero postale serie Q del 1992 è scaduto: cosa fare per riscuoterlo?
Il buono fruttifero postale serie Q sottoscritto a giugno 1992 è scaduto due anni fa. Come si evince dalle FAQ sul sito di Poste, il risparmiatore a partire dalla data di scadenza ha dieci anni di tempo per procedere alla riscossione del capitale e degli interessi maturati. Sempre a partire dalla scadenza del titolo fruttifero non matureranno più interessi, pertanto, è bene rivolgersi ad uno studio legale o ad un’associazione di consumatori per riscuotere il titolo.