Bonus 200 euro ai percettori di NASpI: dove stanno iniziando i pagamenti
Nel mese di ottobre ci sono ancora molte categorie di persone che purtroppo sono in attesa del bonus da €200, di fatti non tutti lo hanno percepito nei scorsi mesi, ed alcuni lavoratori o utenti INPS sono ancora in attesa che gli venga liquidata la somma. Al momento dunque, l’opportunità di ricevere il bonus una tantum è arrivata in ritardo rispetto ad altre categorie. Scopriamo all’interno dell’articolo il punto sulla situazione attuale.
Bonus 200 euro ai percettori di NASpI: dove stanno iniziando i pagamenti
Tra questi percettori in attesa figurano anche tutti coloro che percepiscono la NASpI, infatti il pagamento è atteso proprio per questo mese di ottobre. Resta difficile stabilire una data, in quanto dalla sede centrale INPS è partito l’ok per l’accredito della somma, ma il giorno effettivo è a discrezione delle singole sedi locali, che in autonomia scelgono quanto inoltrare il pagamento.
Come in tutte le cose, ci sono province che si muovono più velocemente di altre e stanno glia accreditando il dovuto ai percettori di NASpI. Addirittura può capitare che nelle stesse città i pagamenti avvengano in giorni diversi. Le città dalle quali giungono segnalazioni in merito agli accrediti al momento sono: Barletta, Andria, Trani, Caserta, Perugia e Verona.
Pagamenti in ritardo. Chi è rimasto indietro
Ci sono purtroppo città in cui si resta ancora in attesa e di seguito riportiamo l’elenco:
- Napoli;
- Salerno;
- Catania;
- Messina;
- Bari;
- Lodi;
- Roma;
- Livorno;
- Firenze;
- Genova;
Naturalmente i dati sono in continuo aggiornamento, le città elencate sono solamente a scopo indicativo per intenderci sul fatto che finalmente è stato dato l’avvio dei pagamenti per i percettori di naspi; speriamo che a breve alla lista si possano aggiungere anche tutte le altre città italiane. Oltre che ai percettori di naspi, per tutta quella fascia di cittadinanza più in difficoltà si auspica un aiuto magari più cospicuo e nel più breve tempo possibile, visto che tutte le famiglie sono sottoposte ad una vera e propria resistenza a causa di questa situazione generalizzata di crisi e malcontento, dettata da aumenti incontrollati e rincari di beni e servizi inerenti alla vita quotidiana.