Bluetooth sempre attivo anche quando non serve? Ecco perché spegnerlo
Le connessioni Bluetooth esistono da parecchi anni: oggi sono una marea gli apparati di ogni tipo che adoperano questo standard, e grazie a questa modalità di collegamento viaggiano un sacco di dati.
Ora, è chiaro che dove ci sono dati in transito, lì si possono nascondere anche i soliti malintenzionati, che se riescono a carpire quei dati possono metterci nei guai seri. Basti pensare, per esempio, agli auricolari bluetooth, dai quali passa innocua la musica, ma anche, a volte, molto meno innocue conversazioni telefoniche che preferiremmo rimanessero riservate.
Bluetooth sempre attivo anche quando non serve? Ecco perché spegnerlo
Vulnerabilità
Insomma, è importante essere consapevoli che ogni sistema di connessione dati ha i suoi punti deboli e bisogna sapere come difendersi.
Già, come? Innanzitutto spegnendo il Bluetooth quando non serve. Tenerlo acceso anche quando non serve significa esporre il nostri dispositivi a certe pratiche intrusive, come per esempio il tracciamento della posizione oppure l’uso improprio di app che abbiamo sullo smartphone.
Rammentiamo che quella bluetooth è una comunicazione wireless che impiega le frequenze radio per connettersi ai diversi dispositivi. Una volta connessi (accoppiati) i due dispositivi, i dati possono essere trasmessi attraverso il bluetooth dall’uno all’altro.
Il che può dare adito al più comune degli attacchi, quello definito “Man In the Middle“ (l’omino che ascolta “in mezzo” ai due dispositivi intercettando i dati).
Gli attacchi Bluetooth più comuni
Il bluejacking: è un attacco col quale un hacker utilizza il bluetooth per entrare nel nostro telefono e inviare messaggi anonimi ad altri dispositivi. Alcuni hacker usano questo attacco per fare chiamate internazionali a danno del malcapitato utente.
Il bluesnarfing: consiste nel furto di informazioni che risiedono nel nostro telefono: calendari, rubrica, e-mail, testi, foto e video. L’unico limite di questa forma di aggressione è che l’hacker deve trovarsi nel raggio di 10 metri dal dispositivo aggredito.
Il bluebugging: forse è l’attacco peggiore: permette all’hacker di controllare completamente il dispositivo: può ascoltare le telefonate e accedere a tutti i dati.
Per chi ha il bluetooth in auto un modo di difendersi può essere modificare il PIN preimpostato, di solito 1234 oppure 0000: questo perché un hacker potrebbe ascoltare le conversazioni in vivavoce.
La morale
La morale della favola è quella che abbiamo anticipato sopra: se sui vostri dispositivi si trovano informazioni che non gradite siano conosciute da terze persone, spegnete il bluetooth.
Per concludere, oltre alle sopracitate precauzioni sulla sicurezza, è consigliabile tenere il bluetooth spento quando non indispensabile anche per evitare un ulteriore consumo di batteria che certamente si manifesterà con questo servizio inutilmente attivo.