Aumento Pensioni a Marzo 2023: in arrivo l’accredito della rivalutazione, ma non per tutti

Aumento Pensioni a Marzo 2023: in arrivo l’accredito della rivalutazione, ma non per tutti

Aumento pensioni a partire dal mese di marzo 2023: ecco a chi spetta l’accredito della perequazione monetaria e degli arretrati.

Con la Manovra di Bilancio 2023 l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha previsto la rivalutazione monetaria delle pensioni INPS all’inflazione. Ci sono stati ritardi nell’accredito degli assegni previdenziali INPS rivalutati a partire dal mese di gennaio, molti pensionati hanno ricevuto l’accredito a febbraio, ma molti beneficiari lo riceveranno a partire dal mese di marzo. A partire dal primo marzo una vasta platea di percettori dell’assegno previdenziale INPS riceverà il tanto atteso cedolino rivalutato, con accredito degli arretrati a partire dal primo mese dell’anno 2023.

Si tratta del meccanismo di perequazione monetaria degli assegni pensionistici al tasso di inflazione, che per molti pensionati arriverà a partire dal prossimo mese. Tuttavia, non tutti i pensionati potranno vedersi accreditata la rivalutazione monetaria: ecco chi sono i soggetti esclusi. Scopriamo chi si dovrà accontentare di un assegno previdenziale di importo più contenuto.

Aumento Pensioni a Marzo 2023: in arrivo l’accredito della rivalutazione, ma non per tutti

Pensioni: chi riceverà il maxi-aumento a partire dal mese di marzo?

A fornire una valida risposta è l’INPS con la circolare 20 del 10\02\2023, il quale spiega che chi ha maturato un reddito previdenziale fino a quattro volte il minimo si è già visto accreditare l’assegno previdenziale aumentato di 7,3 punti percentuali a gennaio. In questo caso la rivalutazione monetaria della pensione INPS è stata piena. Chi percepisce assegni pensionistici tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo, si vedrà accreditare gli aumenti perequativi e gli accrediti spettanti.

La rivalutazione è pari all’85% per ogni assegno pensionistico mensile. Chi percepisce un assegno previdenziale tra le 5 e le 6 volte la pensione minima avrà diritto a percepire solamente il 53% del tasso inflazionistico. L’accredito avverrà a partire dal mese di marzo 2023.

Aumenti assegni previdenziali INPS: chi prende meno?

Più l’importo dell’assegno previdenziale INPS sale più diminuisce la perequazione monetaria: per le pensioni pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo, la rivalutazione è pari a 47 punti percentuali. Se le pensioni sono pari o inferiori a dieci volte il minimo, la rivalutazione monetaria è al 37%. Nel caso in cui gli assegni pensionistici siano superiori a dieci volte il minimo, la rivalutazione monetaria spettante è pari a 32 punti %.

Rivalutazione assegni previdenziali INPS: chi riceve l’aumento?

Gli incrementi superiori al 6% degli assegni previdenziali INPS varranno solo per chi riceve cedolini al massimo 5 volte superiore al trattamento minimo. Per tutti gli altri percettori delle pensioni, gli aumenti perequativi saranno in proporzione minore. A partire dall’anno 2024 sono attese nuove maggiorazioni in base al tasso di inflazione dell’anno 2023.

 

 

 

 

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