Aumento in busta per gli aventi reddito fino a 35.000€. Novità decreto aiuti

Aumento in busta per gli aventi reddito fino a 35.000€. Novità decreto aiuti

Il 2 maggio si è tenuto un incontro al Governo voluto fortemente per approvare normative volte a supportare le famiglie che in questo particolare periodo storico si trovano in difficoltà. Vediamo insieme quale novità è stata approvata per i lavoratori con il “decreto aiuti”. 

Aumento in busta per gli aventi reddito fino a 35.000€. Novità decreto aiuti

Il decreto aiuti

Il Governo con decreto del 2 maggio 2022 ha voluto varare una serie di manovre, del valore complessivo di 14 miliardi, per aiutare le famiglie alle prese con gli aumenti delle bollette e dei beni di consumo e con un aumento del valore del denaro ai livelli degli anni ’70.

Sono stati approvati una serie di aiuti che spaziano dal taglio delle accise sui carburanti fino al bonus bollette “retroattivo” passando per la proroga del Superbonus per le villette unifamiliari. Ma non solo. Novità importante è per i lavoratori dipendenti è l’arrivo di 200 euro in busta paga. 

Il bonus da 200 euro

Chiamato nello specifico “bonus anti-inflazione” il Governo ha pensato di stanziare 200 euro per circa 28 milioni di italiani ovvero tutti i lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati che hanno un reddito annuo lordo sotto i 35 mila euro.

L’importo sarà versato una “tantum” ovvero una sola volta ed in un’unica soluzione (a differenza del Bonus Renzi che veniva erogato mensilmente). La somma sarà versata in busta paga per i lavoratori dipendenti anche se non è ancora chiaro la modalità. Dalle prime indiscrezioni sembra che l’importo debba essere anticipato dal datore di lavoro e che questi poi recupererà i soldi dallo Stato.

Nel caso dei pensionati invece le somme arriveranno direttamente dall’Inps.

Quando arrivano i 200 euro ai dipendenti

Anche in merito alla data non ci sono ancora indicazioni precise ma la probabilità è che l’importo venga erogato con la busta paga di giugno-luglio così come affermato anche dal segretario generale della Cisl Luigi Sbarra «l’ipotesi per i lavoratori dipendenti è che i datori di lavoro lo anticipino con le mensilità di giugno-luglio, portandolo poi a compensazione, mentre per i pensionati interviene direttamente l’Inps».

Fonte:

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