Archeologo amatoriale trova col metal detector queste preziosissime monete antiche
Oggi andremo a parlare di un eccezionale ritrovamento di un reperto storico che è stato scovato da un archeologo amatoriale, e di come a volte, con semplici strumenti si possono effettuare ritrovamenti di straordinario valore
Archeologo amatoriale trova col metal detector queste preziosissime monete antiche
Alla fine dello scorso anno c’è stato un ritrovamento che è stato fatto da un archeologo amatoriale in Svizzera, la notizia però è uscita fuori da poco per motivi di riservatezza e per far fare un’esplorazione più accurata dell’area intorno che si trova nel luogo del ritrovamento.
Il ritrovamento di questo reperto è stato fatto da un volontario archeologo, che con il metal detector stava esaminando l’area circostante vicino ad un castello medievale.
Il metal detector ha dato modo all’archeologo di poter individuare sotto il terreno un vaso in ceramica che conteneva al suo interno 1290 monete molto preziose, che risalgono all’epoca di Costantino, che fu un Imperatore Romano dal 306 al 367, l’Imperatore Costantino fece una serie di riforme che andarono a promuovere la diffusione del cristianesimo.
Una delle sue decisioni più importanti riguarda la riorganizzazione dell’esercito e dell’amministrazione, e l’aver creato una nuova capitale ad Oriente e cioè la famosa Costantinopoli, e ha anche proclamato anche l’Editto di Milano sulla libertà religiosa.
Questo vaso conteneva in tutto 1290 monete, la maggior parte erano di rame, questo vaso è stato ritrovato a Bubendorf, un piccolo paesino di 4.400 abitanti che fanno parte della Svizzera centro settentrionale.
L’archeologo Daniel Lüdin era in un bosco che non distava molto dal castello, quando il metal detector ha iniziato a suonare, rilevando una considerevole presenza di metallo sotto il terreno.
Appena ha iniziato a togliere la terra, si è subito reso conto che la scoperta che aveva fatto era molto preziosa, e quindi ha subito avvertito i responsabili di Basilea del servizio archeologico, che hanno tempestivamente recuperato il vaso, e hanno analizzato gli elementi che si trovavano vicino per capire meglio l’entità della scoperta, per cercare di capire all’epoca cosa c’era in quel luogo.
Dalle ricerche svolte è uscito fuori che la scoperta è stata fatta all’intersezione del confine di tre possedimenti romani. Quindi non è escluso che in quella determinata area ci fosse un’edicola religiosa o un piccolo tempio, dove venivano depositate le monete.
Sono state analizzate tramite una tac, che ha permesso di vedere il contenuto del vaso, senza alterarne la disposizione e le monete da quello che si è riuscito a vedere, sembravano divise in due blocchi da uno straccio di cuoio, il valore di queste monete si aggirava circa a uno stipendio che un legionario poteva ricevere in due mesi. Di seguito la possibilità di osservare il vaso di monete in una scansione 3d effettuata dal laboratorio archeologico.