Anticipo previdenziale: è possibile uscire fino a 5 anni prima?
Anticipo previdenziale: ecco lo strumento che può essere utilizzato dai lavoratori per uscire dal mercato occupazionale fino a 5 anni prima. Facciamo chiarezza.
Andare in pensione è il sogno nel cassetto di molti lavoratori italiani che hanno trascorso tutta la vita lavorando e facendo tanti sacrifici. Nel Decreto Lavoro sono stati prorogati i contratti di espansione, la cui sperimentazione andrà avanti fino all’anno 2025.
Occorrono 2 anni di tempo per organizzare l’anticipo dal mercato occupazione con il “contratto di espansione”. Nell’attesa di un riforma welfare, la nuova bozza del Decreto Lavoro prevede l’allungamento fino al 2025 della possibilità di uscire dal mercato del lavoro in seguito ad un’intesa aziendale. Facciamo chiarezza in merito.
Anticipo previdenziale: è possibile uscire fino a 5 anni prima?
Anticipo previdenziale fino a 5 anni prima: il contratto di espansione
Il contratto di espansione consente di stabilire nelle organizzazioni aziendali un piano di uscita dal lavoro per i lavoratori dipendenti, che sono prossimi all’età pensionabile, tramite un’indennità di esodo per una determinata platea di lavoratori dipendenti. Il contratto di espansione è stato introdotto per favorire l’anticipo previdenziale dal mercato occupazionale in particolari casistiche inerenti il trend aziendale.
Con la recente Circolare INPS n.88 del 25 luglio 2022, il contratto di espansione e la possibilità di dare attuazione ad un piano di esodo sono stati prorogati fino al 2025. Per ogni annualità può essere presentato un unico piano e la risoluzione del rapporto lavorativo deve avvenire entro la fine di novembre.
L’istanza deve essere inviata all’INPS dal datore di lavoro, con la garanzia di adempimento o pagamento in un’unica soluzione. Lo strumento del contratto di espansione non può essere richiesto ed utilizzato da tutte le aziende, ma solamente da quelle che sono costituite da almeno 50 dipendenti.
Contratto di espansione: per quale platea di lavoratori?
Il contratto di espansione può essere utilizzato dai lavoratori dipendenti regolarmente assunti, in un’organizzazione aziendale con almeno 50 dipendenti, con un contratto a tempo indeterminato, iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti o a forme sostitutive gestite dall’INPS.
I soggetti per i quali verrà stabilito un piano di esodo tramite contratto di espansione accederanno ad una indennità mensile pari al trattamento previdenziale lordo maturato al momento della conclusione del rapporto di lavoro.
“Per ogni piano di esodo devono essere comunque indicati nel contratto di espansione: il numero massimo dei lavoratori interessati e la relativa data presunta di risoluzione dei rapporti di lavoro, uguale per tutti i lavoratori coinvolti dal singolo piano di esodo.”
L’indennità di esodo deve essere riconosciuta dal datore di lavoro che propone il piano.